Bambini & Bibione, dal loro punto di vista!
La spiaggia sembra infinita. Si estende dal sorgere del sole fino al tramonto, che ogni sera scivola dietro il palazzo in cui vivo. Io però a casa resto poco perché sarei sempre a giocare e fare qualche danno, come dicono loro, gli adulti. Per me sono tutti giochi e al mare vengono meglio.
Quando hai i piedi piccoli e le gambe corte tutto è molto più grande e anche più bello. Per quanto corri, hai più tempo per soffermarti sui dettagli e apprezzare le cose. Per esempio, la sabbia qui a Bibione è pulita, molto più del parco in cui gioco a casa, la casa dove vivo tutto l’anno.
L’acqua del mare è a volte così trasparente che vedo i pesciolini scivolarmi tra i piedi. Cerco di afferrarli anche se so che è impossibile. Provo allora con i paguri e le conchiglie. I granchi invece è meglio lasciarli stare, perché hanno le chele e pizzicano.
Tirarmi fuori dal mare è difficile. Qui è il luogo dove faccio i capricci migliori. Di quei pianti e lamenti, da meritarmi un premio come miglior attore. Vorrei vedervi io qui, in piena estate! Mi dareste ragione sicuramente.
Mi diverto un mondo anche sotto l’ombrellone, meglio se sotto quello degli altri. Qui infatti è pieno di bambini come me. Alcuni sono un po’ più timidi ma dopo un po’ siamo tutti uguali e giochiamo senza problemi. Il bello di essere così piccoli è che non abbiamo bisogno di parole e ci capiamo tutti anche se veniamo da paesi diversi.
Basterebbe la spiaggia e il mare, ma qui c’è anche tanto altro. Capelli al vento e sole in faccia, eccomi sfrecciare sulla bici di mamma, lungo la città, in cerca di un buon gelato o tra i pini, fino ad una casa che cresce tutta in alto, che chiamano faro. In una giornata nuvolosa si può andare ancora più lontano e scoprire il fiume o la laguna.
L’avventura continua, perché dalla bici vado in braccio a papà e mi trovo su una barca che viaggia proprio nella laguna che ho visto prima. Qui mi devono proprio tenere fermo perché sono troppe le cose che chiamano la mia attenzione. Un uccello bianco che volteggia sopra di noi, una piccola barca che ci passa accanto, biciclette che corrono lungo gli argini, nuvole e montagne in lontananza.
Lo so, prima o poi, andremo via da qui. Papà e mamma ne parlano ogni tanto, ma io non guardo mai più in là di un gioco. E qui ce ne sono così tanti da fare. E se proprio dovremo partire, piangerò e mi dispererò un sacco. Solo per convincere i miei genitori a tornare anche la prossima estate.