Bunker della Guerra Fredda

Area verde, Ponte Fiume Tagliamento, 30028 San Michele al Tagliamento, Italia

Nell’area verde nei pressi del ponte sul Fiume Tagliamento, a San Michele al Tagliamento, è presente un bunker della Guerra Fredda.

Nell’aprile1949 l’Italia aderì al Patto Atlantico e di conseguenza si pensò di ripristinare le fortificazioni poste su tre linee difensive: il confine iugoslavo, il fiume Isonzo e il Tagliamento. Si procedette alla realizzazione di “fortificazioni permanenti”, in precedenza vietate dal Trattato di Pace del1947.
A partire dal 1950 furono costruite le postazioni di piccola entità, sparse sul territorio, dislocate su vari ordini e adeguate alle nuove esigenze tattiche a difesa degli obbiettivi sensibili. Furono pensate come un complesso stabilmente organizzato di postazioni blindate con un elevato potere d’arresto ed unico comando. Infatti, erano generalmente costituite da un posto comando con osservatorio (PCO), un complesso di postazioni armate con mitragliatrici (M) e postazioni cannone controcarro (P). Il “posto comando ed osservazione” dirigeva la difesa ed era collegato ad un sistema a “ponte radio”.

L’unità destinata a presidiare l’opera era la “compagnia d’arresto”, composta da un comandante, un plotone comando e servizi, costituita da due squadre, un plotone presidio opera, uno di difesa vicina ed un medico. La fortificazione doveva fronteggiare la difesa da truppe motorizzate, corrazzate, aviotrasportate e nuclei sabotatori; in un secondo momento si prevedeva l’avanzata della fanteria meccanica sostenuta da reparti corazzati. Grazie all’interramento, si riduceva considerevolmente la vulnerabilità del personale anche in caso di esplosioni nucleari. Nel tempo la “fortificazione permanente” divenne sempre più vulnerabile per l’aumentata precisione delle armi e per la necessità strategica di maggiore mobilità. La caduta del “Muro di Berlino” e la dissoluzione del Patto di Varsavia fecero venir meno presupposti che l’avevano generata. A partire dal 1991, vennero progressivamente sciolti i reparti d’arresto e le Opere disarmate e dismesse.

“L’opera di fortificazione sistemata sugli argini del fiume Tagliamento”, nel comune di San Michele al Tagliamento, è stata realizzata, alla fine degli anni 60, a difesa del ponte sulla SS 14 e della linea ferroviaria Venezia-Trieste.
Particolarità, è l’unica opera della fanteria d’arresto che si trova della regione Veneto, nonché la più meridionale fra di esse. La linea di difesa si estendeva a nord e a sud dell’argine destro del fiume Tagliamento. L’opera presentava, nella configurazione finale, sei postazioni per mitragliatrice in torretta a quattro feritoie, due postazioni a/c per carro in vasca ed un posto comando-osservazione.

Nell'area del bunker, fino alla Seconda Guerra Mondiale, sorgeva Villa Zuzzi.

La costruzione risale all’anno 1890, a cura dell’Architetto Raimondo D’Aronco di Udine vincitore del concorso per la decorazione della facciata della Prima esposizione italiana di architettura, dove viene esposto anche il progetto della Villa Zuzzi.
Nel 1941 la villa subì una sistemazione ad opera dell’architetto udinese Pietro Zanini, che negli anni Venti aveva lavorato nello studio di D’Aronco.

Durante la seconda guerra mondiale, la sua posizione tra il ponte carrabile e il ponte ferroviario, ritenuti obiettivi strategici dall’aviazione tedesca prima e americana poi, le costano la distruzione: Villa Zuzzi viene bombardata nell’attacco aereo del 19 maggio 1944 che mutila Latisana e rade al suolo San Michele al Tagliamento, oggi San Michele Vecchio. Nella notte del 24 dicembre 1944 cadono ulteriori 4 bombe sui ruderi della Villa, già più volte centrata dai bombardamenti che si susseguono fino al 30 aprile 1945.

Durante la ricostruzione nel dopoguerra, l’area su cui sorgeva Villa Zuzzi diventa marginale e cade in stato di abbandono. Le vicissitudine storiche, le vicende urbanistiche, la ricostruzione di San Michele Vecchio hanno comportato uno stravolgimento del sedime dove era collocato il compendio di Villa Zuzzi, tanto da risultare non più rintracciabile.

Di Villa Zuzzi oggi rimangono superstiti, del cancello di ingresso, una colonna eretta ed un lacerto di colonna sparso sul pendio della collinetta in terra vegetale formatasi durante i lavori di costruzione dei bunker della guerra fredda negli anni ‘ 60, non più collocate nel sedime originario. Si tratta di due manufatti in pietra naturale, listate a bugnato. Dal confronto con le immagini d’epoca le colonne risultano mancanti degli elementi decorativi posti a finitura superiore.

L'area esterna del bunker, che include anche dei pannelli informativi, è sempre visitabile essendo situata in un parco pubblico.
L'area interna è invece visitabile nel corso della visita guidata gratuita all'itinerario storico-culturale "Le Guerre del '900" -> GIOVEDÌ da Giugno a Settembre alle ore 17.00. DOMENICA da Ottobre a Maggio alle ore 10.30.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: entro le ore 13.00 del mercoledì precedente, presso:
- UFFICIO I.A.T. (Bibione Via Maja 84 – 0431 444846 – iat@comunesanmichele.it)
- UFFICIO TURISMO DEL COMUNE (S. Michele al T. Piazza della Libertà 2 – 0431 516130/133 – turismo@comunesanmichele.it)