Bibione e i suoi dintorni sono zone naturali ad elevata biodiversità: nella Vallesina, nella Valgrande e nella foce del Tagliamento convivono molte varietà di piante con caratteristiche ecologiche differenti. Le stagioni migliori per ammirare la pineta bibionese in tutto il suo splendore sono la primavera e l'autunno.
La vegetazione tra la flora alpina e quella mediterranea
Tre aspetti accomunano le aree verdi, rendendole delle risorse naturalistiche uniche: la vicinanza di flora alpina e mediterranea, la presenza di Orchidee e la sopravvivenza di specie rare o tipiche solo di queste zone.
Quindi nei dintorni di Bibione vi capiterà di vedere il Pino Nero d’Austria che si è insediato in queste zone fin dalla preistoria. Si tratta di un grande albero riconoscibile per il colore verde cupo della densa chioma alternato al marrone delle lunghe pigne.
Oppure potrete ammirare la Parnassia che si vede raramente in pianura ed è una pianta erbacea tipica delle paludi.
Una passeggiata nella pineta tra querce, primule e gigli dorati
Sono davvero molte le piante che potreste riconoscere durante una passeggiata nella pineta: le querce, la primula, la genzianella, la felce palustre, il carpino nero, il giglio dorato, il sigillo di salomone comune, l’asparago pungente, il ruscolo pungitopo e il gladiolo reticolato.
Molte anche le specie di orchidee come l’ Orchidea minore, l’Orchidea screziata la Listera maggiore, la Cefalantera rossa, la Cefalantera maggiore e il Fior di Legna.
La fauna della pineta e della foce
Addentrarsi nella pineta bibionese è un’emozionante esplorazione alla ricerca degli animali: infatti, potreste incontrare esemplari della testuggine di Herman, daini, cormorani e molti altri animali, che hanno scelto Bibione come habitat naturale.
Nelle acque della foce fanno volentieri tappa numerosi uccelli acquatici durante le migrazioni: in primavera e autunno il gabbiano comune e reale mediterraneo assieme alla rondine di mare si tuffano nel fiume alla ricerca di cibo, mentre il martin pescatore resta vicino alla sponda tra le acque poco profonde.
Se darete un’occhiata ai pali posti nel canale di foce, potreste anche vedere il cormorano che dispiega le ali, asciugandosi il piumaggio.
Nelle paludi e nei canneti si è instaurato un consolidato rapporto tra alcune specie e l’habitat della vegetazione palustre: la folaga, la tartaruga palustre, il falco di palude e l’arvicola d’acqua vivono in perfetta simbiosi con questo ambiente.
Negli stagni marini della Lama lagunare di Ravelino si alzano in volo il cavaliere d’Italia dal lungo becco, le garzette, alcune coppie di germano reale e gli aironi rosso, cenerino e bianco maggiore.
Nei terreni agricoli prossimi alla foce troviamo un’unica specie di pesci, la gambusia nordamericana e molti anfibi tra cui la rana verde e il rospo smeraldino.
Alcune specie di uccelli svernano nella pineta e altre la scelgono per nidificare: la capinera, l’usignolo, il merlo, la cinciallegra, il picchio rosso maggiore, il cardellino, il pettirosso, lo scricciolo, lo sparviero, la beccaccia, il liù e l’upupa sono solo alcuni dei volatili che potreste vedere.
Tra i prati asciutti e soleggiati del sottobosco si aggirano il ramarro e la lucertola campestre, mentre nell’erba potreste veder saltellare la raganella italiana. Infine, oltre ai ricci, piccoli roditori e faine, sono stati avvistati esemplari di daino, mentre si ipotizza la presenza della puzzola e il probabile arrivo di caprioli.